» Cattaneo Carlo  
Milano, 1801 - Castagnola (oggi Lugano), 1869
 


 

 
Ritratto fotografico di Carlo Cattaneo  

Alunno di Gian Domenico Romagnosi, si laureò in diritto a Pavia nel 1824. Fu assiduo collaboratore degli «Annali universali di statistica» (dal 1833 al 1838).

Nel 1839 iniziò quel «repertorio mensile di studi applicati alla cultura e prosperità sociale», cui altri diede il nome di «Politecnico» e che durò fino al 1844, uscendo in 47 fascicoli. Nonostante i circa ottanta collaboratori, il «Politecnico» fu essenzialmente opera del Cattaneo, che vi dispiegò una prodigiosa versatilità. Il suo obiettivo era una riforma della cultura su basi tecniche e scientifiche.

Sempre nel 1844, pubblicò le Notizie naturali e civili su la Lombardia. Teorico della crescita della società civile e di un forte movimento riformatore, Cattaneo era rimasto estraneo ai movimenti cospirativi e ad ogni disegno rivoltoso, che considerava avventato, data la disparità delle forze in campo. Quando però Milano insorse il 18 marzo del 1848, dando inizio alle Cinque giornate, Cattaneo assunse il comando del Consiglio di guerra.

Ai suoi occhi il movimento nazionale doveva conquistare la libertà e non solo l’unità e l’indipendenza. Questo lo mise in contrasto con gli aristocratici filo piemontesi che avevano egemonizzato il governo provvisorio. Sconfitte le truppe piemontesi, Cattaneo si ritirò a Parigi (dove, sempre nel 1848, pubblicò L’insurrection de Milan, tradotta in italiano e ampliata l'anno successivo), poi in Svizzera, a Castagnola, dove restò fino al 1859, insegnando filosofia al liceo cantonale di Lugano.

Nello scritto sull’insurrezione milanese e in altre opere, Cattaneo sviluppò il suo pensiero politico incentrato sul federalismo repubblicano. La federazione ai suoi occhi era l’unica forma possibile di unità in grado di garantire la libertà, l’autogoverno e le diversità storiche di un popolo.

Avverso ad ogni forma di accentramento e di uniformità, Cattaneo fu anche propugnatore di una federazione europea. In nome del federalismo, Cattaneo ebbe forti contrasti pure con Mazzini cui imputava la disponibilità in nome dell’Unità verso una monarchia, i Savoia, nei confronti della quale non nutriva alcuna fiducia. Ritornato a Milano il 25 agosto del 1859, fece risorgere il «Politecnico», dedicando particolare attenzione ai problemi della nuova Italia: alla scuola, alla pubblica amministrazione, alle ferrovie alla legislazione penale e ai problemi del credito.

Eletto nel 1860 deputato, non entrò mai alla Camera per non prestare il giuramento monarchico. Dal settembre fu a Napoli per sostenere quelle correnti democratiche avverse all’immediata annessione dell’Italia meridionale al Piemonte. Prevalso il partito dell'annessione, ritornò a Castagnola e nel 1861 e nel 1865 rifiutò la candidatura per l'elezione a deputato che nel 1867 invece accettò pur non prendendo parte ai lavori parlamentari ancora una volta per non prestare giuramento.

Gli ultimi anni li dedicò a illustrare il suo pensiero federalista e a criticare la politica economica e amministrativa messa in atto dallo Stato monarchico nel nuovo Regno d'Italia.

Documenti
 

Il diritto federale

In questo brano tratto dal Proemio al III volume dell’Archivio triennale delle cose d’Italia, Cattaneo sosteneva che, accanto al diritto della nazione e al diritto dell’umanità, esisteva il diritto federale: esso consisteva, secondo l’autore, nel diritto di trattare quegli interessi propri di ciascun «popolo» (cioè di ciascuna comunità territoriale) perché, scriveva, «egli solo li sente, egli solo li intende».

Antologia degli scritti politici di Carlo Cattaneo, a cura di G. Galasso, Bologna, Il Mulino, 1962, pp. 139-144.

 

Il liberismo economico

Il sostegno alle teorie libero-scambiste e il rifiuto del protezionismo economico rappresentano un aspetto importante del pensiero di Cattaneo. In un suo articolo-recensione, pubblicato nel VI volume del «Politecnico» (1843), Cattaneo sosteneva la necessità di abolire le barriere doganali e di investire risorse nella costruzione di nuove vie di comunicazione per favorire le relazioni economiche tra i popoli.

C. Cattaneo, Stati Uniti d’Italia. Il federalismo, le leghe, a cura di D. Vimercati, Milano, SugarCo Edizioni, 1991, pp. 125-129.