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L’amica delle stelle è il titolo molto azzeccato d’un libro autobiografico di Margherita Hack, che amica delle stelle lo è davvero dal punto di vista scientifico, per il suo lavoro di ricerca nel settore astrofisico, ma nemica dell’astrologia dal punto di vista ideologico, essendosi battuta per una visione razionale e illuministica del mondo, strenua avversaria d’ogni “superstizione”, concetto che secondo lei per molti versi comprende anche la religione. O almeno la religione cattolica, perché in realtà interessi filosofici e religiosi sono stati sempre coltivati da questa studiosa, che è figlia di Roberto Hack, presidente per molti anni della Società teosofica italiana.
È questa immagine di fiera paladina della scienza e della laicità l’immagine più nota al vasto pubblico della Hack, che da tempo conduce la sua battaglia sui giornali e in televisione.
Ma la sua notorietà più vera è quella scientifica: laureata in fisica all’Università di Firenze, la studiosa dal 1950 insegna astronomia, affiancando sempre alla ricerca l’attività di divulgatrice scientifica, con l’aiuto del marito che l’ha sempre seguita nei suoi numerosi soggiorni di studio all’estero.
La Hack, a differenza di molte donne affermate professionalmente, è stata molto aiutata dalla famiglia: «Ho avuto una vita molto fortunata, sia grazie ai miei genitori, che mi hanno sempre dato fiducia [...] sia grazie al mio compagno, che mi ha sempre incoraggiato e aiutato nel mio lavoro e mi è stato vicino in ogni difficoltà. Inoltre, ho sempre goduto di buona salute, il che mi ha permesso di essere forte e ottimista e di affrontare la vita e la carriera scientifica un po’ come lo sport, con spirito agonistico», scrive nella sua biografia.
Dal 1964 al 1987 ha diretto l’Osservatorio astronomico dell’Università di Trieste, e la sua gestione entusiasta ed energica ha ridato vita e prestigio a quest’istituzione. La sua capacità e dedizione al lavoro è pari al valore della ricerca scientifica da lei prodotta in questi anni, che l’hanno vista diventare una degli astronomi più importanti sul piano internazionale. Ha studiato le atmosfere delle stelle e gli effetti osservabili dell’evoluzione stellare e ha dato un importante contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale delle stelle a emissione B e delle stelle a sviluppo esteso.
In particolare, ha indagato le stelle di tipo Be, caratterizzate da uno spettro continuo solcato di righe scure. Autore di opere scientifiche e libri di divulgazione (L’universo alle soglie del Duemila; Alla scoperta del sistema solare; Cosmogonie contemporanee), ha fondato e dirige la rivista L’astronomia.
Membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione nazionale astronomi e della Royal Astronomical Society, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio dell’Accademia dei Lincei e il premio per la cultura della presidenza del Consiglio dei ministri.
Lucetta Scaraffia