Patriota. Marchese. Arrestato per aver preso parte ai moti del 1821, le sue rivelazioni causarono la cattura di altri cospiratori, tra cui Confalonieri.
Condannato a vent'anni di carcere duro, fu rinchiuso allo Spielberg. Nel 1835 il resto della pena gli fu commutato nel confino a Praga, da dove poté poco dopo tornare in Italia.
Prese parte alle Cinque giornate (1848). Rifugiatosi dapprima in Svizzera e poi a Parigi, dove incontrò Daniele Manin, soggiornò a lungo anche a Torino e fu uno dei fondatori della Società Nazionale, di cui successe a Manin nella presidenza nel dicembre 1857.
Dopo l'ingresso di Garibaldi a Napoli, fu nominato prodittatore e si adoperò per farvi svolgere il plebiscito (1860). Prefetto a Palermo (1862), fu rimosso per non aver ostacolato i disegni di Garibaldi culminati nella spedizione di Aspromonte.