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Prussia by Keith Johnston, F R S E (with) Environs of Berlin & Potsdam Engraved & printed by W & A K Johnston, Edinburgh William Blackwood & Sons, Edinburgh & London (1861). |
La politica estera prussiana durante la spedizione dei Mille
Dopo la sbarco in Sicilia, l’11 maggio 1860, le truppe garibaldine penetrano nell’entroterra dell’isola e sconfiggono i borbonici a Calatafimi il 15 maggio ed entrano a Palermo il 27 maggio. Dopo alcuni giorni di combattimento, il 6 giugno, il generale borbonico Ferdinando Lanza sigla la capitolazione dell’armata napoletana che immediatamente lascia Palermo e inizia ad imbarcarsi verso Napoli. Con il dispaccio del 13 giugno 1860 il ministro plenipotenziario borbonico a Berlino, Principe di Carini, informa il direttore degli affari esteri del Regno delle Due Sicilie, Luigi Carafa di Traetto, sull’attività diplomatica della Prussia in favore della dinastia borbonica, facendo menzione di alcune proposte per una nuova sistemazione politico-territoriale della penisola italiana.
AA. VV., Le relazioni diplomatiche fra il Regno delle Due Sicilie e il Regno di Prussia, Roma, Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea, 1964, pp. 253-255.
I primi passi del riconoscimento prussiano
Dopo che la Russia aveva riconosciuto il Regno d’Italia, e ne aveva dato notizia il 2 luglio 1862 al governo prussiano, anche il gabinetto di re Guglielmo II si apprestava a riconoscere il nuovo Stato. Il 18 luglio 1862, il ministro plenipotenziario a Berlino, Edoardo De Launay, scrive da Berlino al ministro degli Esteri italiano, Giacomo Durando, informandolo dei colloqui avuti con il ministro degli Esteri prussiano, conte Albrecht de Bernstorff, che lasciavano presagire ad un pronto riconoscimento prussiano.
Documenti Diplomatici Italiani, I Serie, 1861-1870, II, 31 dicembre 1861-31 luglio 1862, Roma, Libreria dello Stato, 1959, pp. 563-564, Il ministro a Berlino, De Launay, al ministro degli Esteri, Durando, Berlino, 18 luglio 1862, n. 571.
Il riconoscimento dell’Italia da parte della Prussia
Il documento che riproduciamo è il dispaccio, del 21 luglio 1862, del ministro degli Esteri prussiano, conte Albrecht de Bernstorff, al ministro plenipotenziario a Torino, conte Brassier di Saint-Simon, con cui la Prussia riconosceva ufficialmente il Regno d’Italia. Questo dispaccio fu poi inviato, il 26 luglio, al ministro degli Esteri italiano, Giacomo Durando, mentre al re d’Italia, Vittorio Emanuele II, venne inviata una lettera autografa del re di Prussia, Guglielmo II.
Documenti Diplomatici Italiani, I Serie, 1861-1870, II, 31 dicembre 1861-31 luglio 1862, Roma, Libreria dello Stato, 1959, pp. 568-569, Il ministro degli Esteri prussiano, Bernstorff, al ministro prussiano a Torino, Brassier, Berlino, 21 luglio 1862, n. 580.
Il trattato di alleanza tra l’Italia e la Prussia
L’alleanza con la Prussia era stata caldeggiata da Cavour sin dal 1858 e Alfonso La Marmora, nel gennaio del 1861, durante la sua missione a Berlino, aveva cautamente sondato il terreno per un’alleanza con il governo prussiano. Nel luglio del 1865 si strinsero i primi contatti tra i due governi, mentre tra il novembre del 1865 e l’aprile del 1866 si svolsero i negoziati per il trattato di alleanza che, infine, fu sottoscritto l’8 aprile a Berlino. Il documento che riportiamo è un estratto del trattato di alleanza tra Italia e Prussia del 1866.
Antologia storico-diplomatica, a cura di E. Anchieri, Varese, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1941, pp. 169-170.
Il Trattato di pace tra la Prussia e l’Austria
Dopo la battaglia di Sadowa, Prussia e Austria stipularono, il 26 luglio 1866, l’armistizio separato di Nikolsburg al quale l’Italia fu costretta ad aderire con l’armistizio di Cormons del 12 agosto. Il documento che riproduciamo è un estratto del trattato di pace tra Austria e Prussia del 23 agosto 1866 con il quale si stabilisce, tra le altre cose, la cessione del Veneto al Regno d’Italia.
Antologia storico-diplomatica, a cura di E. Anchieri, Varese, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1941, pp. 171-172.
L’alleanza italo-germanica nel pensiero di Bismarck
Nel memorandum inviato da Bismarck all’ambasciatore prussiano a Firenze, Usedom, nell’aprile del 1868, per essere comunicato a Giuseppe Mazzini, sono ampiamente sviluppate le ragioni di un’alleanza tra l’Italia e la Germania.
Antologia storico-diplomatica, a cura di E. Anchieri, Varese, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1941, pp. 173-174.
Dopo che il governo di Madrid aveva offerto il trono di Spagna al principe Leopoldo di Hohenzollern, il governo francese aveva dichiarato di non poter accettare la candidatura del principe prussiano. A Parigi, per scoraggiare una simile candidatura, si pretesero delle precise garanzie e l’ambasciatore francese a Berlino fu incaricato di esigere una dichiarazione dal re di Prussia sul disimpegno degli Hohenzollern dal trono di Spagna. Il re Guglielmo I telegrafò a Bismarck il noto dispaccio di Ems in cui riferì della sgradevole insistenza francese. Bismarck, però, manipolò il dispaccio del re riuscendo a provocare le ire di Napoleone III che dichiarò guerra alla Prussia. Il documento che riportiamo è un racconto della vicenda estratto dalle memorie di Bismarck.
Antologia storico-diplomatica, a cura di E. Anchieri, Varese, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 1941, pp. 175-178.