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La vita religiosa, nelle società cattoliche, è stata per secoli l'unico mezzo che avevano le donne per affrancarsi dal loro destino biologico, e per impegnarsi nella sfera culturale. Attraverso la scelta religiosa, potevano arrivare a svolgere ruoli di autorità e di potere – come le badesse dei monasteri – e potevano perfino diventare sante. Nella società contemporanea, l'emancipazione femminile ha aperto alle donne tante e inedite possibilità di realizzarsi, ma la scelta religiosa – specialmente nel XIX secolo – ha costituito ancora un importante settore di impegno. E' stata soprattutto la nascita delle congregazioni di vita attiva a offrire alle donne religiose nuove opportunità di vita e di esperienza, realizzate attraverso un intervento concreto e fattivo nella società. Assistenza dei poveri, dei malati, delle persone in difficoltà come gli emigrati, ha costituito la missione di queste intraprendenti fondatrici. Molte di loro, come Francesca Cabrini, sono divenute sante. Ma ci sono state anche altre donne, spesso non religiose, a raggiungere la santità riconosciuta dalla Chiesa, come Maria Goretti o Gemma Galgani. Ma ci sono state anche donne dall'intensa vita religiosa, ma impegnate come organizzatrici di associazioni cattoliche, come Armida Barelli, o intellettuali che volevano riformare la Chiesa, come Antonietta Giacomelli, o fondatrici di movimenti religiosi, come Chiara Lubich.
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